Le sedie della nonna

Una volta signorili e di gran classe, come poche sanno essere. Testimoni della nostra giovinezza augustana, avete vissuto la nostra storia, nascondendo i nostri segreti.
Un tempo lontano di voi mi servii per raddoppiar la mia poca altezza di bimba, si tanto da sporgermi a tal punto da finir quasi sui fili da stendere del grande balcone della nostra dimora. E il grande Nino pronto giu da basso con le braccia aperte, cercava di distoglier la mia attenzione urlando il nome della sua amata compagna.
Attorno al tavolo rotondo della nostra calda e sincera cucina, eravate nostre coetanee e la sera insieme e a luce spenta, immerse nel caldo estivo guardavamo rischiatutto attraverso la minuscola tv in bianco e nero con la buffa antenna circolare.
Adesso sotto la pioggia di un lunedi qualunque, ci guardate andar via consapevoli del vostro destino e teneramente sperate in un nostro ripensamento. Ho udito il vostro sordo richiamo ma lasciandovi alle spalle, vigliaccamente, sono andata via.
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